Marco1
2008-11-17 19:14:54 UTC
COMUNICATO STAMPA
Il Tribunale condanna le Molinette a pagare gli infermieri come
professionisti
La questione era sulla retribuzione delle ore lavorate oltre l’impegno
di servizio
Il Nursing Up: è una sentenza storica
Con la sentenza del Tribunale di Torino numero 4029/2008, che ha
condannato l’Aso Molinette al pagamento di quanto dovuto a due
infermiere per l’attività lavorativa resa al di fuori dell’impegno di
servizio, si è aperta quella che il sindacato Nursing Up non esita a
definire una pagina storica per il riconoscimento dell’infermieristica
come una professione intellettuale a tutti gli effetti, e come tale
compensata.
La controversia si è aperta nel 2004 quando, dopo due anni di
applicazione della legge numero 1 del 2002, l’azienda Molinette decise
di retribuire le ore lavorate eccedenti l’impegno di servizio come ore
di straordinario e non come prestazioni rese in regime libero
professionale. Ciò comportava una diminuzione del conteggio economico
orario dovuto, e anche la possibilità di recuperare tali straordinari
con giorni di recupero compensativo. Non solo: la disposizione fu
considerata retroattiva, a partire dal 2002, e così molti infermieri si
videro sottrarre dalla busta paga quattrini che, secondo i calcoli
dell’azienda, erano stati pagati erroneamente.
Questa disposizione, secondo il sindacato degli infermieri Nursing Up,
che si è avvalso della consulenza legale dall’avvocato Gianni Anania,
contravveniva a quanto disposto dalla stessa legge 1 del 2002, la quale
proprio per quelle prestazioni definite “aggiuntive”, perché rese al di
fuori dell’impegno di servizio (ossia le normali 8 ore giornaliere),
definiva una compensazione a regime libero professionale. A titolo
indicativo le cifre per la prestazione libero professionale di un
infermiere sono di 26 euro l’ora per l’attività diurna, 32 euro l’ora
per quella notturna e di 36 euro l’ora per quella notturna festiva.
Compensi che se considerati come “straordinari” valgono invece circa la
metà. Il Tribunale di Torino, con la sentenza sopra citata, ha dato
ragione al sindacato Nursing Up e condannato l’azienda a pagare la
differenza di tutte le ore lavorate dalle due infermiere e considerate
straordinario ma che, di fatto, non lo erano. Un principio che ora
potrebbe essere applicato a tutti gli infermieri impiegati negli
ospedali del Piemonte e del resto della nazione.
“Siamo ovviamente molto soddisfatti di questa che per noi è una grande
vittoria – spiega il responsabile regionale del Nursing Up, Claudio
Delli Carri -. La sentenza del Tribunale di Torino restituisce alle
colleghe il giusto compenso per la prestazione resa, ma soprattutto
riconosce la giusta prospettiva al lavoro dell’infermiere inteso come
una professione intellettuale e come tale retribuito. Nella condizione
delle due infermiere delle Molinette sappiamo che possono esserci molti
altri colleghi, sia di questa azienda sia di altre aziende sanitarie
della nostra regione. Sappiamo anche che ci sono molte aziende le quali,
invece, pagano la giusta retribuzione per le ore lavorative rese oltre
le otto di contratto. La nostra speranza è che si possa arrivare a un
riallineamento della retribuzione, rispetto alla sentenza che è stata
emessa dal Tribunale, di tutte le aziende piemontesi”.
“E’ importante sottolineare – aggiunge l’avvocato Anania, legale del
Nursing Up – che quanto stabilito dal Tribunale di Torino, cioè il
pagamento di quanto dovuto alle due infermiere per l’attività resa al di
fuori dell’impegno di servizio, è svincolato da un’eventuale mancata
assegnazione di fondi da parte della Regione Piemonte, stante
l’autonomia amministrativa, economica e gestionale delle aziende
sanitarie stesse”.
“Per noi questa è davvero una sentenza storica – conclude Dellli Carri
-, un risultato importante per tutti gli infermieri ottenuto dopo
quattro anni di intenso lavoro”.
Il Responsabile Regionale
Nursing Up Piemonte
Claudio Delli Carri
011.306703 - 389.80.93.406
Il Tribunale condanna le Molinette a pagare gli infermieri come
professionisti
La questione era sulla retribuzione delle ore lavorate oltre l’impegno
di servizio
Il Nursing Up: è una sentenza storica
Con la sentenza del Tribunale di Torino numero 4029/2008, che ha
condannato l’Aso Molinette al pagamento di quanto dovuto a due
infermiere per l’attività lavorativa resa al di fuori dell’impegno di
servizio, si è aperta quella che il sindacato Nursing Up non esita a
definire una pagina storica per il riconoscimento dell’infermieristica
come una professione intellettuale a tutti gli effetti, e come tale
compensata.
La controversia si è aperta nel 2004 quando, dopo due anni di
applicazione della legge numero 1 del 2002, l’azienda Molinette decise
di retribuire le ore lavorate eccedenti l’impegno di servizio come ore
di straordinario e non come prestazioni rese in regime libero
professionale. Ciò comportava una diminuzione del conteggio economico
orario dovuto, e anche la possibilità di recuperare tali straordinari
con giorni di recupero compensativo. Non solo: la disposizione fu
considerata retroattiva, a partire dal 2002, e così molti infermieri si
videro sottrarre dalla busta paga quattrini che, secondo i calcoli
dell’azienda, erano stati pagati erroneamente.
Questa disposizione, secondo il sindacato degli infermieri Nursing Up,
che si è avvalso della consulenza legale dall’avvocato Gianni Anania,
contravveniva a quanto disposto dalla stessa legge 1 del 2002, la quale
proprio per quelle prestazioni definite “aggiuntive”, perché rese al di
fuori dell’impegno di servizio (ossia le normali 8 ore giornaliere),
definiva una compensazione a regime libero professionale. A titolo
indicativo le cifre per la prestazione libero professionale di un
infermiere sono di 26 euro l’ora per l’attività diurna, 32 euro l’ora
per quella notturna e di 36 euro l’ora per quella notturna festiva.
Compensi che se considerati come “straordinari” valgono invece circa la
metà. Il Tribunale di Torino, con la sentenza sopra citata, ha dato
ragione al sindacato Nursing Up e condannato l’azienda a pagare la
differenza di tutte le ore lavorate dalle due infermiere e considerate
straordinario ma che, di fatto, non lo erano. Un principio che ora
potrebbe essere applicato a tutti gli infermieri impiegati negli
ospedali del Piemonte e del resto della nazione.
“Siamo ovviamente molto soddisfatti di questa che per noi è una grande
vittoria – spiega il responsabile regionale del Nursing Up, Claudio
Delli Carri -. La sentenza del Tribunale di Torino restituisce alle
colleghe il giusto compenso per la prestazione resa, ma soprattutto
riconosce la giusta prospettiva al lavoro dell’infermiere inteso come
una professione intellettuale e come tale retribuito. Nella condizione
delle due infermiere delle Molinette sappiamo che possono esserci molti
altri colleghi, sia di questa azienda sia di altre aziende sanitarie
della nostra regione. Sappiamo anche che ci sono molte aziende le quali,
invece, pagano la giusta retribuzione per le ore lavorative rese oltre
le otto di contratto. La nostra speranza è che si possa arrivare a un
riallineamento della retribuzione, rispetto alla sentenza che è stata
emessa dal Tribunale, di tutte le aziende piemontesi”.
“E’ importante sottolineare – aggiunge l’avvocato Anania, legale del
Nursing Up – che quanto stabilito dal Tribunale di Torino, cioè il
pagamento di quanto dovuto alle due infermiere per l’attività resa al di
fuori dell’impegno di servizio, è svincolato da un’eventuale mancata
assegnazione di fondi da parte della Regione Piemonte, stante
l’autonomia amministrativa, economica e gestionale delle aziende
sanitarie stesse”.
“Per noi questa è davvero una sentenza storica – conclude Dellli Carri
-, un risultato importante per tutti gli infermieri ottenuto dopo
quattro anni di intenso lavoro”.
Il Responsabile Regionale
Nursing Up Piemonte
Claudio Delli Carri
011.306703 - 389.80.93.406